(3451)...E il giorno si fece polvere - Franco Cavalleri (2021)(70/2)
- challagi
- 24 set 2023
- Tempo di lettura: 2 min

...E il giorno si fece polvere - Franco Cavalleri
Italiano | 2021 | 169 pagine | ISBN: 979-8486720734
L’anno è il 79 dell’era Cristiana. Il mese, ottobre. In quella che i Romani chiamano ‘Campania Felix’, Campania Felice, la vita scorre, per l’appunto, felice, ricca di sole, di luce, di colori: il mare, i campi, coltivati o punteggiati di enormi mandrie di bufali, di bovini, di pecore o, ancora, disegnati da filari di vigneti. Qui imperatori, senatori, ricchi mercanti e proprietari terrieri, pensatori, intellettuali e artisti, hanno le loro ville, i loro palazzi. Qui c’è anche il cuore della forza militare dell’Impero, la base della sua flotta, delle grandi triremi con cui Roma ha messo sotto controllo il grande mare che, non senza ragione, i romani chiamano ‘Nostrum’, Nostro: da Oriente a Occidente, ogni villaggio, ogni porto, ogni città, ogni insenatura posta lungo le sponde di questo mare appartiene a Roma o a Roma obbedisce. Qui, in definitiva, è il centro, il cuore, del Potere (con la ‘p’ maiuscola) di Roma, dell’Impero. Del Mondo Antico.
Seduto sulla sua sedia da Ammiraglio, Gaio Plinio Secondo, a tutti noto oggi come Plinio il Vecchio osserva tutto questo. Lontano ma pur sempre vicino, il Monte Vesuvio. Da qualche giorno, nubi grigie e polverose escono dalla sua cima, tremolii ora deboli e ora forti scuotono la terra tutto intorno, arrivando fino a Capo Miseno, dove è di stanza la flotta imperiale di cui lui è Comandante. Uno spettacolo irrinunciabile, per uno studioso come Plinio. Tanto da farlo tornare da Roma, dove era andato per sbrigare affari urgenti, di corsa.
È seduto, e osserva: il Vesuvio, la nave, i marinai, i legionari. Osserva e pensa, ricorda la sua vita, dall’amata Comum a Roma, dalla Gallia Transalpina alle terre iberiche e germaniche, a quelle dell’Asia Minore, dalla Galizia alla Bitinia, dalle fredde pianure del nord europeo alle assolate distese di sabbia africane e mediorientali. Gli studi, i lavori, gli scritti. Le persone incontrate. Si è interessato a tutto. Ha studiato di tutto. È stato il primo a parlare di vaccini, a studiare i vaccini; il primo ambientalista della storia con i suoi studi sugli effetti ambientali e sociali dello sfruttamento senza limiti e senza senso delle miniere; in agricoltura ha introdotto il concetto di ‘terroir’. Ha studiato le istituzioni sociali e politiche, di Roma e degli altri regni e delle altre civiltà dell’epoca che lui poteva conoscere. Si è impegnato a fondo per la diffusione della Cultura e dell’Insegnamento, con la ‘c’ e la ‘i’ maiuscole, a tutti e per tutti, quali strumenti per la coesione sociale, la formazione di una società forte. Ha studiato le arti militari, del combattimento. Non si è mai tirato indietro di fronte ad alcuna difficoltà, ad alcuna prova, per quanto difficile, per quanto sconosciuta. Per quanto pericolosa. Nemmeno di fronte ad un vulcano. La sua vita è, ancora oggi, il simbolo stesso, il modello, della vita dello studioso, dello scienziato, di chi il mondo non si limita a calpestarlo ma vuole studiarlo, comprenderlo, capirlo. Anche modificarlo.
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