() Il lago di Como (Descritto e illustrato nell'ottocento)- Anonimo(1983)(70/1)
- challagi
- 7 mar 2022
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Aggiornamento: 10 dic 2022

Il lago di Como (Descritto e illustrato nell'ottocento)- Anonimo
Italiano | 1983 | 117 pagine | ISBN : 9788870504794
Descrizione e Illustrazione del Lago di Como: Como - Balbianello - Villa; Lenno - Portezza - Bonzanigo frazione di Mezzegra - Azzano - Volesio frazione di Tremezzo - Antignano frazione di Tremezzo - Susino frazione di Tremezzo - Tremezzo - Villa Carlotta - Cadenabbia - Menaggio - Nobiallo - (Varenna) Il monastero - Fiume Latte - Promontorio di Bellaggio - Lezzeno - Descrizione dei pesci del Lario ed animali ed uccelli - Nota al testo, Note, Indice - Stamperia Valdonega, Verona; esemplare della tiratura fuori commercio riservata al Banco Lariano
PREMESSA
Un innamorato del lago di Como, come ve ne furono in ogni tempo e ve ne sono
tutt'ora, avendo i laghi il potere di dar luogo a delle vere passioni, nell'anno 1828
o poco prima decise di dar sfogo al suo sentimento descrivendone le rive, le ville,
i palazzi e le cose notevoli. Si procurò un grande quaderno di venticinque centimetri
per trentacinque, in carta a mano di buona grana e ben rilegato, poi nel corso di
una trentina d 'anni vi dipinse all'acquarello o comunque con colori sciolti in acqua
i luoghi che lo avevano entusiasmato, completando le pagine con un testo in chiara
e larga calligrafia adornato di fregi e di paraffi, ma guardandosi bene dal mettere
il suo nome all'inizio o alla fine del centone che aveva pazientemente costituito.
Neppure in un angolo delle sue vedute volle firmarsi, fosse anche con le sole iniziali.
Pur avendo lavorato alla sua corografia almeno dal 1828 al 1854, che sono le
due date estreme reperibili nell'opera, l'anonimo limitò il suo interesse al centro
lago, trascurando le propaggini di Lecco, Como e Colico. Solo nel primo foglio,
in alto e al posto del titolo, senti il bisogno di mettere una piccola veduta di Como,
quasi a dire che il contenuto riguardava il lago che prende nome dalla « regia zittaa
di missoltitt», come il Porta, con un certo disprezzo, chiamava l'illustre città romana
sorta sulle pietre del Rondineto e sotto il monte che fu poi detto della Croce.
Un simile lavoro, di ben centosessantacinque pagine, a chi era destinato? Al
privato compiacimento del suo autore? A venir mostrato a gli intenditori del lago
e delle sue peculiarità? Oppure a costituire offerta e omaggio a qualche signore
come il marchese Arconati, per esempio, al quale fin dalle prime pagine l'autore
si rivolge, proponendoglisi per guida alle bellezze del lago e professandogli non motivata
ma profonda riconoscenza?
Dentro le pagine del testo si affaccia una figura degna di ricevere in omaggio
il grande quaderno: quella del cardinale Angelo Maria Durini, nominato con straordinaria
ammirazione e reverenza. Ma quel cardinale, che aveva acquistato la
villa di Balbiano sul lago di Como nel 1787, era morto nel 1796, quando il nostro
illustratore, come si vedrà in seguito, doveva essere giovinetto. Per cui se nomina
l'illustre prelato è solo per attribuire importanza alla villa, divenuta proprietà del
marchese Arconati.
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