L'uomo che allevava i gatti - Mo Yan
Italiano | 1998 | 227 pagine
Titolo originale: Lao qiang, Ku he, Bai gou qiuqianjia, Baozha, Qi ying, Da feng, Zuiguo, Minjian yinyue, Yang mao zhuanyehu
Traduzione: Daniele Turc-Crisà, Lara Marconi, Giorgio Trentin
I campi di sorgo sono teatro delle fatiche dei contadini, ma anche il territorio notturno dove le volpi si accendono come scie di fuoco per indicare la strada a chi si è perso; nelle acque del fiume annegano i bambini, ma nei giorni di nebbia gli spiriti-tartaruga salgono in superficie a banchettare in abito da sera; i piú razionali dirigenti del Partito possiedono un terzo occhio per vedere attraverso i muri, ma lo chiudono quando hanno troppa paura... I personaggi di questi racconti sembrano sempre sul punto di soccombere, ma conservano una loro leggerezza magica. In particolare, sono i bambini a impersonare il confine tra fragilità assoluta e capacità di illuminare il mondo, di fare miracoli. E sono loro i protagonisti, orfani, miserabili ma ricchi della capacità di vedere le piú sottili efferatezze e le piú segrete meraviglie. Secondo Mo Yan sono loro a portare sulle spalle il peso dell'anima, e cercano di traghettarla sull'altra riva del fiume : tra esseri umani che spesso hanno dimenticato di essere stati anche loro, un giorno, figli e bambini.
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