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Olivi del lago di Como – Francesco Soletti (2019)(69/3)

Immagine del redattore: challagi3challagi3

OLIVI DEL LAGO DI COMO – FRANCESCO SOLETTI

(Tradizione e attualità

Italiano | 2019 | 144 pagine | EAN: 9788898238675

Il volume è il risultato di una lunga ricerca condotta sul territorio e accompagnata dal reportage fotografico che ne correda le pagine. La produzione olearia lariana viene presentata in termini storici, lungo un arco di due millenni, ma soprattutto dando riscontro alle ricerche scientifiche in atto per esaltarne la tipicità.

L’olivo è uno dei componenti più caratteristici del paesaggio del Lago di Como. Pianta tipica del bacino del Mediterraneo (Olea europaea), raggiunge sulle sponde del Lario la massima latitudine e prospera sullo sfondo dell’arco alpino grazie a una sorprendente combinazione climatica. La coltura si diffonde in età romana, tant’è che si parla degli olivi di Giulio Cesare, ma le sue avanguardie potrebbero aver messo radici grazie a Liguri ed Etruschi, ragion per cui al primato geografico si aggiunge anche quello storico tra le zone olivicole del Nord Italia. Attorno al lago l’olivo è una presenza percettibile a colpo d’occhio per il fogliame sempreverde e argenteo che ammanta i versanti più soleggiati, modellati con fatica eroica a ciglioni e a terrazze su muri a secco per sfruttare ogni superficie accessibile. È questa una delle tessere più preziose del mosaico del paesaggio lariano, giunta a oggi dopo secoli di vicissitudini alle quali l’olivo è sopravvissuto grazie a straordinarie doti di longevità e resistenza. L’olearia lariana, giunta ai minimi storici nella seconda metà del Novecento, sta vivendo un vero e proprio rinascimento in termini tanto numerici – superficie, aziende, produzione – quanto di qualità, orientata sempre più verso l’eccellenza sotto il segno del marchio comunitario della Denominazione di Origine Protetta “Laghi Lombardi–Lario” DOP, istituito nel 1997. Questa guida, lungi dal voler essere esaustiva, ripercorre la storia dell’olivo lariano dalle origini all’attualità, passando dai luoghi iconici, come la Zoca de l’Oli, in Tremezzina, ad aziende e frantoi che di anno in anno ne raccolgono i risultati.

(Volumi consultabili solo in biblioteca)

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