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(C0222)Parmigianino - Lucia Fornari Schianchi (2003)(38/4)

  • Immagine del redattore: challagi
    challagi
  • 23 ott 2022
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 24 ott 2022


Parmigianino - Lucia Fornari Schianchi

"La schiava turca"

Serie "Piccola biblioteca del Sole 24 ORE"


Italiano | 2003 | 63 pagine


Non è una schiava, e non è nemmeno turca: eppure, questa meravigliosa giovane dai capelli castani e dagli occhi verdi, con le sue fini sopracciglia arcuate, lo sguardo civettuolo e le guance arrossate, è passata alla storia dell’arte come la Schiava turca. Ed è uno dei più noti capolavori del Parmigianino (Francesco Mazzola; Parma, 1503 - Casalmaggiore, 1540), e oggi si trova alla Galleria Nazionale di Parma, parte del complesso della Pilotta. Non abbiamo, di questo dipinto, notizie coeve al pittore: l’attestazione più antica risale a un inventario delle collezioni del cardinal Leopoldo de’ Medici del 1675 (“ritratto di giovane donna con turbante in capo, senza vezzo, con la sinistra tiene un pennacchio bianco, di mano del Parmigianino”), mentre la denominazione “Schiava turca” si trova in un’annotazione nell’inventario della Guardaroba medicea dove si parla di “un quadro in tavola alto braccia 11/6, largo soldi 18, dipintovi di mano del Parmigianino, mezza figura, il ritratto di una schiava turca con turbante in testa e rosta in mano di penne bianche, con ornamento intagliato e tutto dorato”. Sappiamo dunque che, in un dato momento della storia, l’opera entrò nelle collezioni dei Medici, anche se non sappiamo quando, né abbiamo idea di come abbia fatto il suo ingresso nella raccolta. Conosciamo però benissimo le circostanze in cui la Schiava turca ha lasciato Firenze per arrivare in Emilia: era il 1928 e la Galleria degli Uffizi, dove il dipinto era custodito, scambiò la tavola del Parmigianino per due opere che in antico si trovavano nelle collezioni dei Borbone di Parma, ma che avevano un’antica provenienza fiorentina, ovvero il San Zanobi attribuito al Maestro del Bigallo (in antico nel Duomo di Firenze) e il dossale del Redentore di Meliore di Jacopo.

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