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(D0625) Poesie - Fernando Pessoa (2004)(54/2)

  • Immagine del redattore: challagi
    challagi
  • 14 mag 2023
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 16 mag 2023


Poesie - Fernando Pessoa

Serie "La grande poesia - corriere della sera #14"


Portoghese/Italiano | 2004 | 366 pagine

Titolo originale: Poesias Traduzione: Marzio Breda


La vita di Fernando Pessoa (1888-1935) – nato a Lisbona, cresciuto in Sudafrica e tornato in patria non ancora ventenne – scorre per meno di cinquant’anni in un apparente grigiore. Scapolo, piccolo borghese piuttosto trascurato nel vivere e nel vestire, vincolato per lunghi periodi al gineceo familiare, cultore di studi esoterici, Pessoa si mantiene traducendo lettere commerciali per diverse ditte di Lisbona. Il contributo che riesce a dare allo sviluppo della poesia portoghese del Novecento è però determinante, come già avvertono i contemporanei, nonostante le poche pubblicazioni in vita, che oltre a significative comparse sulle riviste dell’avanguardia portoghese includono solo il poemetto Mensagem (1934) e alcune plaquettes di versi inglesi. Tutto si celava man mano in un «baule pieno di gente», dove per anni si accumularono i testi e si moltiplicarono le figure poetiche immaginate dal poeta. «Da quando ho coscienza di me stesso, mi sono accorto di un’innata tendenza in me per la mistificazione, per la menzogna artistica»: così Fernando Pessoa indicava le scaturigini della sua esperienza letteraria, per noi oggi una delle più rappresentative dell’ambiguità complessa del Novecento.

Incapace di affrontare una realtà ebbra di pianto, e di mettere ordine fra le pulsioni opposte della sua anima, Fernando Pessoa dà vita a numerose figure eteronime, «subpersonalità» caratterizzate da una particolare voce poetica a cui assegna una parte importante della propria produzione. Gioco di specchi, moltiplicazione ironica e mistificatrice di maschere, o piuttosto costruzione difensiva dal dolore del vivere, dalle incertezze del conoscere? L’antologia di Luigi Panarese, che qui si ripropone, rivelò nel 1967 la grandezza di Pessoa al pubblico italiano, e da allora si è riproposta ininterrottamente in questa sua funzione. Con l’ampia scelta dell’ortonimo (che rappresenta il tentativo di contenere razionalmente la vita e l’esperienza del mondo), e una significativa selezione dei tre eteronimi maggiori (Alberto Caeiro, sensibilissimo poeta bucolico, Ricardo Reis, autore di odi sotto il segno di Orazio, e il futurista Álvaro de Campos), il volume conduce il lettore per quello che si è via via configurato nel corso degli anni come un vero e proprio oceano poetico.

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